Premesso che il 9 maggio 2012 avevo già affrontato tale argomentazione analizzando i dati che all’epoca erano reperibili sui vari siti istituzionali, premesso il rispetto assoluto per chi purtroppo fa una scelta così estrema in un momento non certamente facile e/o felice della vita, ho necessità, da statistico quale sono, di porre massima attenzione su alcuni numeri inerenti questo argomento che stanno facendo capolino nell’ambito delle informazioni di cronaca.
A mio avviso va fatto un confronto più ampio sui dati di vari anni, ad esempio, il 2005 i suicidi ‘accertati’ per motivi economici (accertati dalle autorità di pubblica sicurezza), sono stati 123 rispetto ad un totale suicidi italia di 2892. Mentre nel 2010 abbiamo avuto 187 suicidi ‘accertati’ per motivi economici rispetto ad un totale generale di 3048 suicidi.
Va considerato che l’Istat da anni, non prende in considerazione rilevazioni specifiche nel campo dei suicidi per motivazioni economiche, (scelta tecnico/informativa che non ho mai compreso), alla fine del presente lavoro ho inserito le fonti da cui ho attinto tutti i dati sottoelencati.
Arrivati a questo punto invito ognuno a fare le proprie valutazioni sui successivi dati e relativi solo ai suicidi per motivazioni economiche.
Anno 2012 n° suicidi per motivazione economica 89
Anno 2013 n° suicidi per motivazione economica 146
Anno 2014 n° suicidi per motivazione economica 201
Anno 2015 n° suicidi per motivazione economica 189
Anno 2016 n° suicidi per motivazione economica 147
Anno 2017 n° suicidi per motivazione economica 103
Anno 2018 n° suicidi per motivazione economica 110
Anno 2019 n° suicidi per motivazione economica 98
In media la fascia più colpita da questa ecatombe è quella che va dai 34 ai 64 anni.
Sarebbe il caso, secondo la mia opinione, di riflettere bene su questi dati.
Nel primo bimestre 2020 da siti web e giornali locali si evince un dato pari ad un numero di 29 (?) suicidi dovuti a problematiche economiche, ovviamente è un dato parziale e ripeto basato su notizie giornalistiche, ma chiedo, perché non si fa riferimento ai numeri precedentemente indicati per evitare, quella che citavo prima come una ecatombe ulteriore?
Perché non si prendono provvedimenti seri e concreti sulla situazione economica attuale?
Perché non si va a definire una strategia di supporto concreta da parte delle amministrazioni locali nei confronti dei soggetti meno tutelati a livello psico/sociale? La classe politica dal nazionale al locale conosce certamente questi numeri, perché non si affronta una volta per tutte l’argomento, in maniera pratica e non teorica?
Perché non si parla di un problema così grave, affrontandolo in maniera diretta, invece di riportare un trafiletto in cronaca locale?
Perché non si crea uno sportello di supporto locale, che con l’ausilio di professionisti ‘ascolta’ costruttivamente (attività non praticata dai più coinvolti nella politica attuale), le problematiche di un imprenditore, di un pensionato e/o di chiunque altro possa avere la necessità di ‘sfogare’ le proprie ansie, e la stessa amministrazione politica non mette in contatto il soggetto con problemi economici con professionisti che possono aiutarlo ‘gratuitamente’ ad uscire da una situazione a dir poco difficile, da un punto di vista psicologico prima ed economica poi?
Perché si continua a mettere la polvere sotto il tappeto, in un paese definito democratico e propenso all’industria, che ha una massima attenzione verso l’ambito sociale? (oppure queste parole: industria, sociale, vicinanza, ecc. ecc. le vogliamo utilizzare negli slogan pre e post elettorali?)
Questo argomento va affrontato proprio perché ci troviamo in un periodo delicato come quello che stiamo attualmente vivendo.
Si diceva, prevenire è meglio che curare, ma sembra che il numero di politici e addetti a determinate tematiche siano sempre di più interessati a fare orecchie da mercante, e che tale atteggiamento sia oramai culturalmente diffuso nei confronti di una argomentazione così delicata, che porta sempre di più ad una immane ecatombe sociale…
Dott. Mario Mirabelli
Consulente Aziendale Modena
Fonte dei dati:
Osservatorio suicidi per motivazioni economiche
Università di Padova
Università degli Studi Link Campus University
Istat
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