Anatocismo:condanna Bnl,restituirà 7mln
Adusbef, azienda portata ingiustamente al fallimento
(ANSA) - BARI, 18 NOV - Un'azienda "portata ingiustamente" al fallimento è riuscita a fare condannare la banca Bnl a restituire 7 milioni di euro per anatocismo (interessi su interessi). Lo rende noto l'Adusbef a proposito di una sentenza del Tribunale civile di Lecce che ha accolto la domanda avanzata nel novembre del 2009 da due società salentine associate all'Adusbef (Associazione degli utenti servizi bancari e finanziari), la Nuova Adelchi Spa e Calzaturificio Adelchi.
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/11/18/anatocismocondanna-bnlrestituira-7mln_02cc21e9-2dd6-4c15-8695-059082292935.html
L'anatocismo (dal greco ἀνατοκισμός anatokismós, composto di ἀνα- «sopra, di nuovo» e τοκισμός «usura») nel linguaggio bancario è la produzione di interessi (capitalizzazione) da altri interessi resi produttivi sebbene scaduti o non pagati, su un determinato capitale. Nella prassi bancaria tali interessi vengono definiti composti. Esempi di anatocismo sono il calcolo dell'interesse attivo su un conto di deposito, o il calcolo dell'interesse passivo di un mutuo.
Anatocismo e usura sono illeciti radicalmente diversi dal punto di vista giuridico. L'anatocismo[5] è un illecito civile, privo di risvolti penali, invece l'usura è vietata dal codice penale.
Anatocismo e usura sono modi diversi di ottenere una remunerazione fuori mercato dei capitali "prestati", il primo con l'applicazione di interessi minori su una base più larga pari al debito residuo e alle quote interessi già pagate, la seconda con l'applicazione diretta di interessi esorbitanti. L'anatocismo è ammesso solo a determinate condizioni dal codice civile, mentre non riceve menzione in quello penale, per cui chi pratica l'anatocismo non pone in essere alcun illecito di rilevanza penale.
Il tasso annuo effettivo per un tasso nominale composto volte l'anno, è dato dalla seguente formula:
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Liberamente tratto da:
http://it.wikipedia.org/wiki
La nuova sentenza fa sottintendere che qualsiasi persona fisica o, come in questo caso, giuridica ha la possibilità di contestare in qualunque momento (anche dopo un fallimento) i vari atteggiamenti, ove si riscontrano vessatori, subiti dalla sua banca o finanziaria.
Tale sentenza riabilita ampiamente le aziende precedentemente coinvolte nel fallimento, considerate agli occhi dei più, all'epoca del fallimento stesso, aziende incapaci di gestire il credito bancario.
Mario Mirabelli 19/11/2014