martedì 4 settembre 2012

BASILEA TERZA CITTA' DELLA SVIZZERA. E NON SOLO

Basilea, 1 - 2 - 3 STELLA!

Basilea e i suoi parametri hanno inciso nella gestione della crisi da parte delle Banche?

Parto dalla fine.
Mentre le grandi società finanziarie e le grandi industrie si sono rivolte al mercato delle obbligazioni con l'emissione di corporate bond per reperire capitali, per tutte le altre realtà il canale dell'indebitamento bancario è stata una condizione assolutamente obbligata, con il meccanismo altrettanto forzoso di rispettare le necessarie condizioni poste dalla regolamentazione internazionale di Basilea.
Quindi, le nuove regole di Basilea hanno rappresentato e continuamente lo faranno, un rischio per le Pmi, sia per una minore disponibilità di credito e sia per il suo spropositato costo.
Ciò ha incrementato e messo in ginocchio ulteriormente tutto (tutto) ogni settore industriale. 

In pratica tutto si sviluppa sull'effetto dell'aumento di patrimonio richiesto alle banche mantenendo, le banche stesse parità di asset.
Ad esempio le banche italiane indipendentemente dai parametri di Basilea (uno o due o tre) hanno già da qualche anno erogato credito a soggetti sempre meno rischiosi.
Infatti gli istituti di credito a parità di capitale hanno, dall'introduzione dei parametri di Basilea, avuto sempre due possibilità: o erogare di meno (ma ciò era impossibile visti alcuni accordi bancari e interbancari) oppure scegliere soggetti che hanno una capacità creditizia migliore e offrono maggiori garanzie (qui, poi, subentrano tutte le analisi, su rating interno, scoring, punteggi e affini vari, trattate a parte).
Arrivando al punto che le regole ferree si sono già rivoltate contro l'intero sistema delle imprese creando un irrigidimento delle posizioni sul tema del rigore.

Questo rigore nel sistema istituzionale e finanziario attuale, per rendere più trasparenti ed efficenti i meccanismi di concessione del credito da parte delle banche alle imprese, chiede sostanzialemente che le stesse banche aumentino i coefficenti di patrimonializzazione anche rispetto alle indicazioni della precedente Basilea 2 (i core tier), chiede inoltre, che vengano elaborati piani di intervento più oculati nella valutazione dei rischi degli interlocutori e chiede che si facciano parte in causa dei costi operativi legati a tutte le fasi di erogazione dei finanziamenti.
Le conseguenze sono state una maggiore copertura dei rischi ma anche un sensibile aumento dei costi che sono stati fatti totalmente ricadere sulle Pmi.

 Oggi 4 settembre 2012 questo link:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-04/basilea-spirale-confusione-063607.shtml?uuid=AbpNR7XG
Il sistema finanziario globale, sempre più complesso e basato su strumenti di misurazione dei rischi molto sofisticati, ma intrinsecamente fragili. 
Il clamoroso fallimento dei modelli di valutazione dei titoli strutturati è la prova provata che si estrapolavano rischi futuri da una base statistica gravemente inadeguata. Il problema è che il regolatore si è illuso di poter inseguire la crescente complessità del mondo finanziario con regole sempre più complesse, per le tre versioni di Basilea si passa da 30 pagine a 347 a 616 di Basilea 3.
Haldane sostiene infatti che la sofisticazione di Basilea ha di fatto aumentato l'opacità: perché i metodi di ponderazione dei rischi e di definizione del capitale sono troppo eterogenei, applicati dai regolatori nazionali con criteri troppo diversi per consentire al mercato di distinguere fra le banche solide e quelle fragili. 
La regola semplice (un limite all'indebitamento complessivo, cioè fra totale dell'attivo e capitale "vero") è stata introdotta solo da Basilea 3, entrerà in vigore gradualmente ed è ancora insufficiente, perché un leverage pari a 33 volte è ancora gravemente inadeguato. 
Insomma, non solo il capitale delle banche è disciplinato in modo intrinsecamente sbagliato, ma è ancora del tutto insufficiente. Togliamoci dalla testa, è l'inevitabile conclusione, che avendo aggiunto un terzo piano alla torre di Basilea abbiamo reso l'edificio più robusto. Aumenta solo la confusione, conclude l'autore giocando sull'assonanza Basel-Babel. Un'ampia analisi statistica dimostra che la crisi finanziaria avrebbe potuto essere fronteggiata assai meglio con poche regole chiare.
Questa analisi è esplicita su tutto ciò che sono i calcoli intrinsechi di Basilea, quei calcoli che se fossero stati ben gestiti avrebbero portato vantaggio sia alle Pmi che alle Banche, così come nella prima impostazione di Basilea formata da 30 pagine e con contenuti di matematica finanziaria di rilevanza non solo teorica ma anche pratica.
Mario Mirabelli
Centro Studi Analisi Statistiche - Modena
 

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